Presentazione del blog

"Canta pure, Grillo mio, come ti pare e piace [...] se rimango qui, avverrà a me quel che avviene a tutti gli altri ragazzi, vale a dire mi manderanno a scuola, e per amore o per forza mi toccherà studiare; e io, a dirtela in confidenza, di studiare non ne ho punto voglia e mi diverto di più a correre dietro alle farfalle e a salire su per gli alberi a prendere gli uccellini di nido" (tratto da Collodi C., Le avventure di Pinocchio, p. 16)

domenica 19 dicembre 2010

L’esperienza Erasmus di Luigi: un esempio di come affrontare e superare le difficoltà dovute al deficit anche in ambito europeo

Dopo aver letto l’articolo “È Luigi che va in Erasmus, no la sindrome di Down” presente nella rivista “Emozione di conoscere”, ciò che mi ha maggiormente colpito è la tenacia e il coraggio dimostrati da questo ragazzo. Tenacia per la sua voglia di studiare ben radicata nel profondo di Luigi, per la sua forza e convinzione nel voler affrontare due sfide importanti e dure come l’università prima e il programma Erasmus poi; il coraggio perché nonostante i pregiudizi, a tutt’oggi ancora molto presenti a qualsiasi livello e in ogni ambito, e le mille difficoltà che deve affrontare nel corso della sua esperienza all’estero.
Anch’io come lui ho avuto la fortuna e il privilegio di fare questo tipo di esperienza e posso confermare le difficoltà insite nel programma (linguistiche soprattutto, ma anche dovute all’integrazione nel nuovo contesto), difficoltà che comunque non mi impediscono di reputarla un’esperienza fondamentale nel percorso formativo di ciascun studente; se poi, oltre a queste, ci aggiungiamo le normali e quotidiane difficoltà che deve affrontare un ragazzo con sindrome di Down, allora possiamo dedurre come il quadro risulti ulteriormente complesso.
Dalla storia di Luigi, narrata dal momento in cui egli si è iscritto all’università sino a quando, nel gennaio 2010, è partito per l’Università di Murcia, sede in cui si è svolto l’Erasmus, si evince che ciascuno di noi, se realmente intenzionato a vivere in maniera intensa la propria vita come una straordinaria avventura, è in grado di superare qualsiasi difficoltà. Non ci si deve fermare dicendo: “Non ce la faccio, è troppo difficile!”; qualsiasi obiettivo può essere raggiunto grazie allo sviluppo di competenze ed attitudini fondamentali per la normale crescita individuale in maniera positiva e piacevole.
Tutto parte dalla voglia di Luigi di superare i propri limiti, dovuti al proprio deficit, ma anche dalla sua costante voglia di imparare ed intraprendere sempre nuove esperienze e fare nuove conoscenze, abilità queste che il programma Erasmus incrementa e ci permette di sperimentare. Quest'ultimo punto soprattutto è fondamentale: l'importanza di relazionarsi e di conoscere nuove persone con cui condividere lo stesso faticoso cammino, che possono darti una mano nel superare le difficoltà, che ti possono permettere di condividere insieme a loro e ad altri in maniera piena e coinvolgente, nonché divertente (come lo stesso Luigi ammette durante l'intervista visibile nel filmato all'indirizzo di cui sopra) l'esperienza straniera: in una sola frase, queste persone ti aiutano a farti sentire meno solo. La comunicazione assume quindi un ruolo fondamentale poiché permette di stabilire un ponte solido tra noi e gli altri su cui basare le proprie conoscenze e con cui scambiare le proprie emozioni e le proprie personali esperienze, passate e presenti, in modo da arricchirsi reciprocamente attraverso il confronto.  
Inoltre, uno dei cardini, che sempre dovrebbero essere alla base di qualsiasi esperienza educativo-didattica e non solo, è il rispetto della soggettività di Luigi: infatti, questo ragazzo non è stato aiutato né nel superare i singoli esami, né durante la sua esperienza Erasmus; o meglio, ha svolto, grazie all’interessamento del prof. Cuomo e su sollecitazione dei genitori (desiderosi di soddisfare il desiderio di conoscenza del figlio), un programma di preparazione all’università per valutare se veramente era in grado di affrontare il corso e il carico di studi che l’Università propone: tale programma era costituito da due tipologie di lezione, un laboratorio e il superamento di due esami (si sottolinei che il Professore si è mosso sempre concordando insieme ai genitori il percorso che Luigi doveva affrontare). Vedendo che il ragazzo è stato sufficientemente in grado di svolgere le attività (ripeto, senza alcuna facilitazione poiché Luigi svolgeva le stesse attività degli altri allievi), di superare gli esami, ma soprattutto si era integrato perfettamente sia nel contesto universitario che tra in compagni, l’iscrizione all’Università vera e propria è stata solo una naturale conseguenza. Bisogna, tuttavia, evidenziare che, per sostenere Luigi durante tutta la sua carriera universitaria e per far sì che reagisca nella maniera migliore agli ipotizzabili insuccessi che il ragazzo potrebbe incontrare, sempre in accordo con i genitori, si è voluto affiancare a Luigi la figura di uno psicologo e si è pensato ad alcune strategie da adottare per fare in modo che l’allievo sia in grado di sostenere gli esami universitari.
Nonostante queste importanti vittorie, Luigi decise di affrontare una nuova sfida e, dato che era regolare con tasse ed esami, intraprense un anno fa la strada che porta all’Erasmus, esperienza che lo avrebbe messo in contatto con tanti studenti provenienti da varie nazioni e con un contesto diverso da quello italiano. Ha scelto Murcia perché in questa città ha potuto affrontare il sistema di “viviendas compartidas” (cioè, coabitare insieme ad altri ragazzi), che gli ha permesso di sperimentare più da vicino il valore della diversità e del rispetto reciproco (cosa che già lo stesso programma prevede); inoltre, in Spagna e in particolare a Murcia, si trova la fondazione “FunDown”, la cui referente scientifica è la prof.ssa Romeu, la quale opera nell’ambito dell’integrazione/inclusione presso l’Università cittadina. Attraverso la collaborazione tra Università italiana, Università spagnola e la fondazione, Luigi ha potuto maturare nel proprio percorso formativo e nella sua esperienza all’estero, incrementando ulteriormente le proprie capacità e abilità in modo da superare gli ostacoli che l’handicap gli impone quotidianamente.
Infine, da quello che emerge, si deduce che l’obiettivo fondamentale per Luigi non è arrivare solo ed esclusivamente alla laurea, ma l’esperienza Erasmus l'ha fatto crescere nelle relazioni e nella cultura; in questo modo Luigi è diventato anche sempre più autonomo ed indipendente, una finalità che magari all’inizio del suo percorso scolastico non era facilmente immaginabile. Quello che si vuole testimoniare è che non è stato un percorso irripetibile ed eccezionale, ma una speranza di riuscita per tutte quelle persone che hanno la sindrome di Down, una speranza accesa da altre persone che si sono affiancate a Luigi, che l’hanno sostenuto facendogli sperimentare l’emozione di conoscere ed il desiderio di esistere ed hanno contribuito a costruire il percorso che lo ha portato a raggiungere importanti traguardi e altrettanto importanti successi.    

Nessun commento:

Posta un commento

Il Grillo vi invita a consultare la Bibliografia e Filmografia di riferimento

  • "Figli di un Dio minore" di Randa Haines (1986)
  • "Gli esclusi" di John Cassavetes (1963)
  • "Il ragazzo selvaggio" di Francois Truffau (1969)
  • AAVV. Le buone prassi tra il dichiarato e l'agito. Da tirocinante osservatore a insegnante progettista di sistemi di integrazionee inclusione per il supramento degli handicap e delle difficoltà di apprendimento e di insegnamento, Edizioni AEMOCON, 2009
  • Alice Imola, Le leggi verso le buone prassi dell'integrazione, Edizioni ETS, Pisa, 2008
  • Nicola Cuomo, Verso una scuola dell'Emozione di Conoscere. Il futuro insegnante, insegnante del futuro, Edizioni ETS ,Pisa, 2007