Presentazione del blog

"Canta pure, Grillo mio, come ti pare e piace [...] se rimango qui, avverrà a me quel che avviene a tutti gli altri ragazzi, vale a dire mi manderanno a scuola, e per amore o per forza mi toccherà studiare; e io, a dirtela in confidenza, di studiare non ne ho punto voglia e mi diverto di più a correre dietro alle farfalle e a salire su per gli alberi a prendere gli uccellini di nido" (tratto da Collodi C., Le avventure di Pinocchio, p. 16)

giovedì 9 dicembre 2010

Strategie

 

Esistono una molteplicità di metodologie, modalità, strategie.
Lo stesso contenuto (storia, geografia, disegno, musica,...) può essere insegnato con modalità differenti. Il modello cognitivo di alcuni bambini è più adatto per alcune modalità della didattica; può presentare delle affinità con quel particolare modo di insegnare; si adatta allo stile dell'insegnante. Ciò non vale per un'altra porzione di alunni, la quale non si adatta a tale stile o modalità. Quale, allora la "chiave" giusta?
Se si rimane legati allo stile dell'insegnante nella classe accadrà  che 7-8 bambini andranno molto bene (per affinità spontanea), il 70-80% dei bambini stenteranno ad adattarsi e altrettanti 7-8 bambini troveranno ulteriori gravi difficoltà.
E' compito dell'insegnante capire le difficoltà, lavorare su di esse, al fine di produrre quelle condizioni facilitanti all'apprendimento. L'insegnante deve conoscere una molteplicità di metodologie e modalità. Può avvalersi degli strumenti offerti dalla ricerca.  
Il professionista più capace è l'insegnante, egli ha in mano l'architettura cognitiva dei bambini che deve sviluppare e potenziare. L'insegnante deve possedere un atteggiamento sperimentale, scientifico, teso a produrre situazioni problematiche e complesse da risolvere con i bambini, al fine di produrre una mentalità rivolta alla ricerca (non esiste gioco più divertente di quello scientifico!). 
Ogni esperienza è unica ed irripetibile. Una data esperienza non può essere ripetuta "tale e quale", ma può essere interrogata, divulgata, può diventare un'occasione di confronto se ben documentata.

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Il Grillo vi invita a consultare la Bibliografia e Filmografia di riferimento

  • "Figli di un Dio minore" di Randa Haines (1986)
  • "Gli esclusi" di John Cassavetes (1963)
  • "Il ragazzo selvaggio" di Francois Truffau (1969)
  • AAVV. Le buone prassi tra il dichiarato e l'agito. Da tirocinante osservatore a insegnante progettista di sistemi di integrazionee inclusione per il supramento degli handicap e delle difficoltà di apprendimento e di insegnamento, Edizioni AEMOCON, 2009
  • Alice Imola, Le leggi verso le buone prassi dell'integrazione, Edizioni ETS, Pisa, 2008
  • Nicola Cuomo, Verso una scuola dell'Emozione di Conoscere. Il futuro insegnante, insegnante del futuro, Edizioni ETS ,Pisa, 2007